Il Libro

Un cittadino milanese, Pietro Martire d’Anghiera, contino ossia “addetto alla corte” e confidente dei Re Cattolici viene incaricato dalla regina Isabella I di Castiglia dell’educazione umanistica dei giovani nobili spagnoli che risiedono a Corte. Questo milanese ha conosciuto personalmente per molti anni Cristoforo Colombo, ed attraverso le sue lettere lo fa conoscere in Europa chiamandolo Ligure, ma mai Genovese. Se lo chiama Ligure è perché così veniva designato alla Corte di Spagna.
Cristoforo Colombo aveva 70 anni(
1) quando morì nella notte tra il 19 ed il 20 maggio 1506. Ne erano convinti la quasi totalità degli storici sino al 1904 quando il genovese Ugo Assereto scoprì nei documenti dell’Archivio di Genova e di Savona il lanaiolo Cristoforo Colombo nato a Genova verso il 1451-1452.
Questi però risulta più giovane di circa 16 anni dell’Ammiraglio del mar Oceano.

È uno dei tanti omonimi suoi contemporanei come “Christoforum Columbum de Ortoverio” di Ortovero ad ovest di Albenga(
2).

Cristoforo Colombo di Chiusanico(
3) (sopra Imperia) 4° figlio di 4 fratelli.

Cristoforo Colombo di Cogoleto(
4) che non è riconosciuto come membro di famiglia da Fernando figlio dell’Ammiraglio passato per Cogoleto(5) nel 1511.

Cristoforo Colombo di Cuccaro Monferrato(
6).

Cristoforo Colombo di Albissola(
7).


Christóbal Colón (nuovo cognome di Colombo in Spagna) alla fine dell’anno 1491, dopo 6 anni passati in Spagna, ha deciso di recarsi in Francia dove precedentemente aveva inviato il fratello Bartolomeo. Vuole proporre al re Carlo VIII il finanziamento del suo viaggio verso le Indie e la Cina attraverso l’Atlantico. Prima però va a trovare i suoi amici del convento francescano di Santa Maria della Rábida presso Palos. Qui il padre Juan Pérez lo convince a ritardare la partenza. Il francescano, già confessore della regina Isabella I di Castiglia-León, si reca a dorso di mulo al campo militare di Santa Fé dove la regina assiste all’assedio di Granada. L’ultimo re moro Boabdil sta trattando la resa e la crociata volge al termine. La regina è ora disposta a finanziare il viaggio di Colón e lo invita a venire presso di lei nell’accampamento di Santa Fé. Nel dicembre 1491 giunge Christóbal Colón e durante l’udienza reale di Isabella I di Castiglia-León con il marito Fernando II d’Aragona “Lorenzo Galíndez de Carvajal, uno dei primi consiglieri dei sovrani spagnoli, continuando il Memoriale o Registro di Corte annota:


“anno 1491. In quest’anno i Re tennero un accordo (asiento con Christóbal Colón ginovés, natural de Saona) con Cristoforo Colón genovese [ossia suddito della repubblica di Genova], nato a Savona”(8).

Nell’Archivio segreto degli Ordini Militari Cavallereschi di Spagna e nell’Indice dei cavalieri dell’Ordine di San Giacomo(
9) dell’anno 1535 risulta che don Diego Colón y Toledo, nato a (natural de) Santo Domingo, ragazzo di 11 anni, figlio di don Diego 2° Ammiraglio del mare Oceano, e quindi nipote di Christóbal Colón (il 1° Ammiraglio Cristoforo Colombo) ha chiesto di vestire l’abito di Santiago: quello dell’Ordine cavalleresco di San Giacomo. Allega la sua genealogia (vedi sotto) e le testimonianze giurate di Diego Méndez, Pedro de Arana e di Rodrigo Barreda.



L’8 marzo 1535 a Madrid il nipote Diego Colón y Toledo giura che suo nonno paterno è nato a Savona (natural de Saona cerca de Génova) vicino a Genova.






​Altri documenti sulla nascita dell’Ammiraglio Cristoforo Colombo a Savona li potrete trovare nel libro di Franco Icardi, Navigare rende curiosi. Cristoforo Colombo e Amerigo Vespucci secondo i loro scritti autografi e le testimonianze di chi li conobbe personalmente.



​NOTE:


1 Bernáldez Andrés (+1513) in Le scoperte di Cristoforo Colombo nelle testimonianze di Diego Alvarez Chanca e di Andres Bernaldez, Roma, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, 1990, Nuova raccolta colombiana VII della quale Paolo Emilio Taviani era il Presidente, notava a pag. 206-207: “El cual dicho almirante don Cristóval Colón… estando en Valladolid el año de mil e quimientos y seis, en el mes de mayo, murió,… de hedad de setenta años (morì a 70 anni)”. Ed a pag. 142-143 il parroco Andrés Bernáldez si ricorda che l’Ammiraglio giunto in Spagna dopo il suo 2° viaggio nel mese di giugno 1496 “fu mio ospite e mi lasciò alcuni dei suoi scritti”.

2 Balbis Giannino, Per la storia dei Colombo in Liguria nel secolo XV, in Atti del III Convegno Internazionale di Studi Colombiani, Genova 7 e 8 ottobre 1977, Genova, Civico Istituto Colombiano, 1979, pag. 232: “1494, luglio 4, Albenga… Archivio Storico Ingauno, Archivio Comunale di Albenga, ser. I, cat, 21, Deliberazioni Consiliari, vol. 10°: Cristoforo Colombo di Ortovero è collettore dell’imposta fondiaria il 29 agosto 1494 ed il “17 giugno 1496 creditore di 660 lire e 5 soldi nei confronti del Comune di Albenga”; “uno degli 8 nuovi consiglieri comunali in data 30 ottobre 1497 sino al 20 febbraio 1498… il Colombo fa registrare 15 presenze e 5 assenze” quando l’Ammiraglio Colombo è a Siviglia in Spagna dove prepara il suo 3° viaggio.

3 Calzamiglia Luciano Livio, Chiusanico e Colombo: raccolta di scritti colombiani, Imperia, 1991, pag. 65 dove riporta i documenti su Domenico Colombo che ha come figli Diego, Giovanni, Bartolomeo e Cristoforo: 4° figlio. Mentre l’Ammiraglio era il primogenito di soli tre fratelli.

4 Memorial del Pleito sobre la sucessión, in Real Academia de la Historia de Madrid, 9/1267, n° 1211, pag. 184: il 22 giugno 1582 Bernardo Colombo a Cogoleto ha raccolto davanti al notaio Antonio de Franquis e di Giovanni de Zerbino le dichiarazioni di sei testimoni che attestavano che Nicolao Colombo di Cugureo (Cogoleto) era il padre di Bartolomeo e di Cristoforo Colombo. Bernardo di Cogoleto si dice discendente di uno dei figli di Bartolomeo. Questa documentazione viene depositata a Madrid presso il Tribunale che decide sulla successione ereditaria dell’Ammiraglio. Ma Bernardo Colombo di Cogoleto ignora che Bartolomeo (fratello dell’Ammiraglio) nel codicillo al suo testamento del 13 agosto 1511, scritto nel palazzo del Viceré di Santo Domingo, ha affermato che la sua unica figlia Maria è deceduta e che non ha avuto altri figli. Intanto verso aprile-maggio del 1583 Bernardo di Cogoleto si scusa presso il tribunale di Madrid dicendo che “non sa né leggere e né scrivere” e che deve cambiare la sua prima deposizione. In una seconda deposizione afferma che Bartolomeo e Cristoforo Colombo erano figli di Domenico e non di Nicolao; e che Bartolomeo ha avuto tre figli: Antonio, Bernardo e Masino. Il Tribunale di Madrid accusa Bernardo di falsificazione di documenti, e lo condanna al carcere sino alla sua espulsione dalla Spagna nel settembre 1584.

5 Colombo Fernando, Le Historie della vita e dei fatti dell’Ammiraglio Don Cristoforo Colombo, [traduzione in italiano di Alfonso de Ulloa fatta a Venezia nel 1571], tomo I, Roma, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, 1990, (Nuova raccolta colombiana VIII, tomo I e II), pag. 22-23.

6 Archivio Storico del Comune di Casale Monferrato, Archivio Dalla Valle, 685, 4, pergamena, atto del notaio Cristoforo de Pavonibus in Canepa Pietro, Cuccaro ieri e oggi, Cuccaro, PiC, 2011. Domenico Colombo dei consignori di Cuccaro Monferrato il 24 gennaio 1444 adotta (perché senza figli maschi) Luchino Colombo sposo della figlia Bartolomea. Domenico Colombo nel suo testamento del 1 giugno 1450 lascia come suo erede universale il genero Luchino.In un atto notarile: “Il nobile Franceschino [fratello di Domenico] ratifica e approva l’adozione di Luchino nonché il testamento di Domenico… anche se in detto testamento ci siano cose che tornano di detrimento allo stesso Franceschino, data la natura del feudo, nel quale Luchino di diritto non potrebbe succedere, dovendovi invece succedere Franceschino o i suoi eredi”. In altre parole Franceschino non si sarebbe mai dichiarato legittimo erede di Domenico, se quest'ultimo avesse avuto come eredi dei figli maschi: i pretesi Cristoforo, Giacomo e Bartolomeo. Domenico Colombo muore nel 1451 quando Cristoforo Colombo (il futuro Ammiraglio) avrebbe 5 anni, suo fratello Giacomo è piccolino ed il fratello Bartolomeo non è ancora nato. L’Archivio Dalla Valle viene portato in dote dalla pronipote di Domenico Colombo, Pantasilea junior, al marito Rolando Dalla Valle, uno dei maggiori giuristi del ‘500 e presidente del senato monferrino che però, nei suoi numerosi scritti, non ha mai fatto alcuna menzione di un suo presunto prozio di nome Cristoforo Colombo, del quale compare mai alcuna traccia nell’Archivio Dalla Valle. Nel 1584 39 testimoni monferrini raccontano per sentito dire (ben 131 anni dopo) che Domenico Colombo avrebbe avuto 3 figli: Cristoforo, Giacomo e Bartolomeo. Questi tre presunti figli sono mai citati in alcun documento della famiglia Colombo di Cuccaro.

7 Gianni Venturi di Albissola Marina ha trovato nell'archivio comunale, catasto del 1567 a Pian del Pero (ad Albisola Superiore sopra Luceto verso Stella), un terreno con cascina degli eredi di Colombo” tra i quali un Cristoforo Colombo che alcuni ritengono nipote dell’Ammiraglio. Ma l’Ammiraglio ha mai parlato di un figlio nato ad Albisola. Se avesse avuto tale figlio lo avrebbe fatto nobilitare dai re di Spagna come fece per il primogenito Diego portoghese, ed il secondogenito Fernando castigliano figlio naturale avuto da una donna di Cordoba.

8 Anales Breves del reinado de los Reyes Católicos Don Fernando y Doña Isabel que dejó manuscritos el Dr. D. Lorenzo Galíndez de Carvajal de su Consejo y Cámara, de los Reyes Doña Juana y Don Carlos, su hija y nieto, Correo Mayor de los reinos del Perú… edit. por el erudito del XVIII, don Rafael Floranes Robles y Encinas, señor de Tavaneros… año 1787. Colección de documentos inedito para la Historia de España, 1851, t. XVIII, pp. 276-277 in Guadalupe Chocano Hegueras, La cuna y orígenes de Christóbal Colón, Madrid, Palafox & Pezuela, 2004, pag. 249-250 e nota 348 dove cita il Memorial y Registro della Corte dei re di Spagna: “aňo 1491, Y este año tomaron los Reyes asiento con Cristóbal Colón ginovés, natural de Saona, sobre el descubrimento de las Indias e Islas del Mar Oceano, de que tanta honra y provecho se ha seguido a estos reinos”. La parola castigliana asiento significa contratto, ma anche compenso contrattuale. Il manoscritto originale lo ha visto nella Bibliothèque Nationale di Parigi, n° 6964, foglio 5, lo storico americano di origine francese Harrisse Henry. Nel suo Christophe Colomb: son origine, sa vie, ses voyages, sa famille & ses descendants d'apres des documents inedits tires des archives de Gênes, de Savone, de Séville et de Madrid: études d'histoire critique, Paris, E. Leroux, 1884, tome 1, page 156, note 1 scrive che: “de toutes les assertions qui ont été produites depuis un siècle en faveur de dix localités au moins de la Rivera, celle qui désigne Savone comme lieu de naissance de Christophe Colomb est à peu près la seule qui repose sur des documents se rapportant incontestablement au découvreur du Nouveau-Monde… - e continua - Savone, désignée à une époque aussi reculée que celle où écrivait Galindez de Carbajal, est un fait assez singulier. Il est possible que, dévoyé par l'homonyme, ce chroniqueur ait fait confusion, et, comme Gregorio Lomellino, partagé l'opinion qui, à Lisbonne, en 1476, attribuait une origine savonésienne à l'amiral français Guillaume de Caseneuve, connu alors seulement sous le nom de Colombo… [questo ammiraglio di Francia si faceva soprannominare Columbus: nome del più famoso corsaro del suo tempo: Cristoforo Colombo. Infine Henry Harrisse riporta la frase:] K Xpval Colon ginoves natural de Saona... [affermando che lo ha letta nel reparto manoscritti] MS. de la Bibliothèque nationale de Paris, no 6964, feuillet 5 [lo ha trovato così catalogato prima del 1884], et dans la Colección de documentos ineditos para la historia de España, tome XVIII”.

9 AHN (Archivo Histórico Nacional de Madrid), Órdenes Militares, Indice de los caballeros que han vestido el habito de Santiago con sus genealogías correspondientes, fol. 46 nel 1° degli 8 volumi, che iniziano con l’anno 1501, conservato nell’Archivo Secreto de la Orden de Santiago. Vedi anche in italiano Uhagón Francisco, La patria di Colombo secondo i documenti degli Ordini Militari di D. Francesco R. De Uhagón ministro del Tribunale e del Consiglio degli Ordini, cavaliere e professo dell’Ordine di Calatrava: versione italiana di Giovanni Battista Garassini vice segretario della Società di Storia Savonese, Savona, Lodovico Bassetti, 1892, pag. 42-48: giuramento richiesto dall’Ordine Militare di Santiago (San Giacomo) a don Diego Colón y Toledo.


Colombo a Barcellona
Colombo alla Rabida
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